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Se alla festa vuoi andar

Se Alla Festa Vuoi Andar

Anche i canti popolari più semplici e diffusi possono talvolta nascondere particolarità melodiche e formali interessanti. È di certo il caso del canone di origine ungherese conosciuta nella traduzione italiana se alla festa vuoi andar, melodia tradizionale semplice e brillante che viene generalmente eseguita a canone.

Il canto è costituito da sei semifrasi: le prime due (misure 1-4) e l’ultima (misure 10-11) hanno lo stesso ritmo e il medesimo motivo melodico in modo minore e lo stesso ritmo; nella parte centrale vi è un episodio in modo maggiore e di carattere contrastante, con due semifrasi ripetute (misure 5-8). La quinta semifrase (misura 9) è più breve e favorisce emotivamente il ritorno del tema.

Il canto si presta a una esecuzione a canone, a due o a tre voci. Questo significa che vi sono dei precisi punti nella melodia in cui una seconda o una terza voce possono iniziare a cantare dall’inizio, dando vita a una polifonia. Generalmente è consideriato accettabile un risultato sonoro di un canone (procedimento che di per sé potrebbe essere applicato a qualsiasi melodia o ritmo…) quando sui tempi cosidetti forti del ritmo, in corrispondenza dell’inizio della misura musicale o della sua metà, si verificano delle consonanze tra le voci: quando l’incrocio di quelle voci dà vita a un risultato piacevole e armonioso.  (Inutile sottolineare come questo principio di consonanza sia variabile a seconda dei gusti e delle culture: infatti, è mutato continuamente nella storia della musica e a seconda degli stili e degli ambienti culturali).

Ecco uno degli schemi di esecuzione a canone più utilizzato per questo canto:

Questa melodia tradizionale ci offre la possibilità di una ulteriore riflessione: oltre al procedimento canonico, si presta anche a un’esecuzione a più voci basata su principio della aumentazione. Il risultato è musicalmente apprezzabile quando la melodia viene accompagnata da se stessa, con valori più larghi. Ed è possibile eseguire questa canzone per valori raddoppiati e anche quadruplicati!

Le possibilità esecutive del canto diventano quindi molte:

  • semplice esecuzione, magari accompagnata da gesti-suono
  • esecuzione a canone
  • esecuzione con raddoppi di durata (la seconda e la terza voce vengono generalmente eseguite come ostinato ripetendo più volte la prima frase così come nella partitura proposta)
  • esecuzione con tutte le modalità sovrapposte

Successo garantito, dunque, e grande utilità didattica di questo semplice canto per quanto riguarda l’ascolto reciproco, il controllo del suono e del ritmo, il senso del gruppo

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